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Scuola Piazza del Popolo – Angeli, Fest e Schifano

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Con questa mostra vogliamo rendere omaggio ai “tre artisti maledetti” protagonisti della Pop Art Italiana, con la collettiva “La Scuola di Piazza del Popolo” – Angeli, Festa e Schifano, che sarà inaugurata martedì 21 aprile alle ore 18.30 e resterà aperta al pubblico fino al 26 aprile 2015 (viale Mazzini 1-Roma). Saranno proposte opere di Franco Angeli, Tano Festa e Mario Schifano, ricreando l’atmosfera dei primi anni ’60, quando Roma era la città italiana capace più di ogni altra di rispondere in modo originale e indipendente agli stimoli di movimenti artistici di transizione come New Dada, Pop Art, Nouveau Réalisme, che, pur condizionati dai tratti dell’Informale europeo, dell’Action painting e dell’Espressionismo astratto nordamericano, aprirono la strada ai caratteri che poi avrebbero dominato l’arte nei decenni successivi. In quel periodo a Piazza del Popolo s’incontravano i tre giovani inseparabili e trasgressivi pittori. Si riunivano al Caffè Rosati e presso la Galleria La Tartaruga dove, insieme ad altri artisti, diedero vita a quel movimento artistico e culturale chiamato appunto “La Scuola di Piazza del Popolo”. Inizialmente guardati con sospetto dalla critica ufficiale, sono stati poi rivalutati anche perché innovativi ed autonomi rispetto all’influenza americana e francese, tanto da rendere Roma una città in grado di far concorrenza a New York e Parigi. Diceva Tano Festa in una delle sue ultime interviste: . Tra le sue opere esposte un olio su tela del 1967 della serie Paesaggi italiani. In mostra, per la prima volta visibile al pubblico, ci sarà La lupa capitolina protagonista del film di Sandro Franchina “Morire Gratis” (1968), interpretato da Franco Angeli nel ruolo di “un giovane pittore romano”, in fondo di se stesso. Si tratta di una scultura monocroma rossa in resina, dipinta a smalto, realizzata dal laboratorio De Angelis a Cinecittà. La lupa capitolina era uno dei soggetti iconografici di Angeli che nelle sue tele raffigurava immagini e simboli del potere e della violenza, come aquile imperiali, svastiche, falci e martelli, dollari e croci, a sottolineare il tema della memoria. Il lungometraggio di Franchina, di cui saranno proiettate delle scene, è di per sé un’opera d’arte. Soprattutto è un’ importante testimonianza dello sperimentalismo dell’epoca e dell’attrazione che gli artisti della “Scuola di Piazza del Popolo” provavano anche nei confronti del cinema come forma di espressione . In mostra opere di Mario Schifano, come Infinito (un grande tela presentata dall’artista nel 1990 in occasione della mostra “Il mondo delle torri, da Babilonia a Manhattan” Milano, Palazzo Reale) e una rarissima Coca Cola in bianco su carta da pacchi. Nella sua produzione fuori dagli schemi, Schifano partì da soluzioni monocrome rifiutando il pittoricismo. Solo più tardi comparvero nelle sue tele gli stereotipi (come le lettere a caratteri cubitali della stampa o della pubblicità, banalizzate dalla diffusione sfrenata), caratterizzati però da un cromatismo libero e veloce.


 

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